1994, Sessa Aurunca (Caserta) Diplomato in Fashion Design all’LISA G. Chierici di Reggio Emilia. In seguito alla vincita del Primo Premio al concorso Giulia Maramotti, inizia la sua carriera lavorativa come stilista all’interno del gruppo Max Mara. Contemporaneamente porta avanti la sua ricerca artistica realizzando sculture in pasta sintetica che l’hanno portato a riconoscimenti internazionali con Primi Premi ai concorsi Dabida Day 2015 – con esposizione al Nationaal Klok & Peel Museum (Asten) – e Colliii Awards 2012.
Dati
Nato a Sessa Aurunca (CE) il 15/11/1994
Vive e lavora a Reggio Emilia
Formazione
2013 - Diplomato in Fashion Design all' LISA G.Chierici di Reggio Emilia
2019 - Corso sarto avanzato alla scuola di alta sartoria rtigianale di Santo Zumbino
2019 - Corso Moulange Base di Danilo Attardi
2020 - Corso Moulange Avanzato di Danilo Attardi
2020 - Corso biennale Modellista donna di Next Fashion School by Carla Secoli
Mostre selezionate
C9: Arte a Corte a cura di Tiziana Severi e Giorgia Beltrami, Rubiera, Settembre 2016
Quadrilegio 2016 - Galleria Alpha Centaturi, Parma, Maggio 2016
Follow the Banana - Galleria Alpha Centauri, Parma, Aprile 2016
Arte, CACCA & coworking, a cura di Stefani Cognata, Bologna, Gennaio 2016
ArteamCup 2015, Giuria: Luca Bochicchio, Antonio D’Amico, Matteo Galbiati, Anna Lisa Ghirardi, Livia Savorelli
Sembianze, a cura di Stefani Cognata @ Made in art, Borgo Riccio16, Parma, Giugno 2015
Dabida Day, a cura di Saskia Hoeboer-Giesen, Nationaal Klok & Peel Museum, Asten (Amsterdam), Aprile 2015
Premi
2015
Arteam Cup 2015 - Premio speciale Vanillaedizioni
1° Classificato al Premio Dabida Day, a cura di Saskia Hoeboer-Giesen, Nationaal Klok & Peel Museum, Asten (Amsterdam), Aprile 2015
2013
Nominato per il Colliii awards "Best Mini Fantasy Figure 2013"
2012
1° Classificato al Premio Studio Giulia Maramotti "Sport, fashion & more" di MaxMara Fashion Group
1° Classificato al Premio Studio Lord Fashion Carretti & Zaffanella Fashion Group
1° Classificato al Premio Colliii awards 2012 , nella categoria "Best mini fantasy figure 2012"
2° Classificato al Premio Artdoll 2012 contest by Jack Johnston
Arteam Cup 2015
a cura di Luca Bochicchio, Antonio D’Amico, Matteo Galbiati, Anna Lisa Ghirardi, Livia Savorelli.
Fabrizio Corbo plasma, in un ambientazione surreale, fate e figure incantate, attingendo ad un repertorio favolistico.
Si tratta di figure esili, leggere e lievi, eppure in loro si rivela un'intensità emotiva tutt'altro che soave, una vena malinconica e a tratti tragica che percorre le loro membra, non estranea al mondo dei racconti per l'infanzia.
L'opera finalista, Torpore, appartiene alla serie Frangenti Arborei , in cui si evidenzia una maturazione della sua poetica, i corpi albini sono stati infatti privati degli attributi fiabeschi e di ogni accessorio, pur trattenendo il legame con l'ambito delle bambole, dal quale il germe creativo dell'Artista è stato acceso.
Sono esseri muliebri tesi tra il mondo antropomorfo e quello vegetale, in una fusione che ci rimanda a numerose leggende e miti di molteplici culture.
Danzano tra l'albore della nascita, del risveglio e il vigore della vita sino al torpore della sera in cui gli esseri cadono in attesa di nuova linfa.
SEMBIANZE
a cura di Stefani Cognata
Giorgio Tentolini | Fabrizio Corbo
Due forme artistiche si ritrovano a dialogare grazie alla coincidenza del personale intento creativo: l'alterazione del dato reale.
Tentolini ritrae il corpo in fotografie, Corbo estrapola il medesimo da elementi arborei.
Talvolta il loro procedere sembra quasi opposto... i tratti somatici vengono smaterializzati dal primo, mentre sono analizzati nella tensione più nascosta dal secondo. Eppure le loro poetiche s'intrecciano, come i rampicanti dei viticci, che irrigidendosi trascrivono la memoria di una forma dinamica.
Nelle loro distinte opere è presente la sensazione del passaggio di una soglia da varcare.
L'istante bloccato di un frangente in divenire rinnova l'eco della vita, mentre la trasposizione dall'ombra alla luce rivela verità.
Le loro opere conservano da una parte la duttilità della trasformazione, dall'altra la paralisi dell'atto congelato. La ricerca creativa è meticolosa, quasi chirurgica. Il momento di astrazione rivela, velo dopo velo, ciò che è stato o sta per divenire: una metamorfosi e una emersione di vita.
Vita che incede ed avanza, che esiste nel suo mostrarsi e nel rendersi consapevole di sé.
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