Fabrizio Corbo plasma, in un ambientazione surreale, fate e figure incantate, attingendo ad un repertorio favolistico.
Si tratta di figure esili, leggere e lievi, eppure in loro si rivela un'intensità emotiva tutt'altro che soave, una vena malinconica e a tratti tragica che percorre le loro membra, non estranea al mondo dei racconti per l'infanzia.
L'opera finalista, Torpore, appartiene alla serie Frangenti Arborei , in cui si evidenzia una maturazione della sua poetica, i corpi albini sono stati infatti privati degli attributi fiabeschi e di ogni accessorio, pur trattenendo il legame con l'ambito delle bambole, dal quale il germe creativo dell'Artista è stato acceso.
Sono esseri muliebri tesi tra il mondo antropomorfo e quello vegetale, in una fusione che ci rimanda a numerose leggende e miti di molteplici culture.
Danzano tra l'albore della nascita, del risveglio e il vigore della vita sino al torpore della sera in cui gli esseri cadono in attesa di nuova linfa.
Arteam Cup 2015
a cura di Luca Bochicchio, Antonio D’Amico, Matteo Galbiati, Anna Lisa Ghirardi, Livia Savorelli.
ALBORE. 2015, 52x26x24 cm. legno e pasta polimerica
VIGORE. 2015, 47x27x42 cm. legno e pasta polimerica
TORPORE. 2015, 37x26x26 cm. legno e pasta polimerica
TORSIONE 2015, 63x18x20 cm, legno e pasta polimerica.
CORDONE 2016, 126x18x16 cm, legno e pasta polimerica.
FLUIRE 2016, 71x16x10, legno, marmo e pasta polimerica.
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